Gli eventi del secondo weekend di B! 2025: Fragile

ore 21:00
Laboratorio Filò-sofiamo
a cura di Museo Arte Bambina con Claudia Gucci e Gabriella Ghinelli

Attraverso una condivisione di esperienze e partendo da fotografie pretesto, andremo ad affrontare il tema del disagio esistenziale.
Non si tratta di una conferenza, non si tratta di una lezione di filosofia ma uno spazio aperto e rivolto a tutti dove è possibile in un clima di fiducia ascoltare o esprimersi in piena libertà.
Un confronto sui temi della vita. Filosofare equivale a parlare di vita, delle nostre vite.
FRAGILI O DELICATI?

Prenotazione obbligatoria. info@intart.it

“Merdoni” è il racconto di un mese vissuto pericolosamente online. Nasce dalla sensazione sempre più opprimente che Chiara Galeazzi prova avvicinandosi ai social. Fin da quando ha iniziato a usare internet la «sezione commenti» è stata per lei un posto ostile, ma con gli anni i toni sono andati addirittura peggiorando. Pur non avendo mai partecipato, l’autrice decide così di mettersi nei panni di un «leone da tastiera» per sperimentare il potere del giudizio facile. Chissà, magari rende la vita migliore… “Merdoni” affronta con ironia e profondità uno dei temi più attuali del nostro tempo, che intreccia salute mentale e convivenza civile con la scomparsa del buon vecchio senso dell’umorismo

Attraverso la voce e il gesto danzato, questo progetto esplora la dimensione liminale tra silenzio e suono, stasi e movimento, per lasciare emergere una poetica pre-verbale, in cui il corpo si fa canale di un linguaggio più ampio, ancestrale.
La liminalità è intesa come una qualità di attenzione espansa in cui Il corpo si mette a disposizione dello spazio per amplificare ciò che appare in superficie (emozioni, suoni, immagini)ed espanderne i confini in una dimensione alchemica di continua trasmutazione.
Nella vulnerabilità delle sensazioni si apre uno spazio sottile di memoria e risonanza oltre i filtri della razionalità aprendosi a nuovi possibili immaginari, oltre il visibile.
Nella mostra Fragile Corpo Liminale entra in dialogo con lo spazio e le opere, offrendo una rilettura corporea e viscerale della mostra, invitando il pubblico ad entrare in uno spazio meditativo di risonanza e ascolto collettivo.

L’intervento ha come obiettivo quello di riflettere sulla funzione della comunità educante, a partire dalla scuola, nel promuovere l’espressione delle emozioni e il dialogo intergenerazionale, in un’ottica di prevenzione di fronte all’aumento della sintomatologia ansioso-depressiva soprattutto tra i più giovani.