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ASTRATTO DISTRATTO: INTERVISTA AD ENRICO COLLODELLO

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Dal 28 aprile al 7 maggio si terrà, presso l’oratorio dell’Assunta in piazza Cima (Conegliano), la mostra dell’artista Enrico Collodello “Astratto Distratto”.
Per l’occasione, e per conoscere meglio questo giovane artista coneglianese, gli abbiamo rivolto alcune domande.

Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo dell’arte?
Sicuramente la provenienza da una famiglia di artisti mi ha fatto conoscere questo mondo e mi ha dato modo di trovare a cimentarmi in esso. Mia madre è una sarta e mio padre ha sempre avuto la passione per il disegno. Ricordo che, nel periodo della mia tenera età, gli piaceva ritrarre i personaggi dei miei cartoni animati preferiti, e ciò mi affascinava.

Sono sempre stato attratto dai colori anche se non avrei mai pensato di poterli rappresentare su tela, in quanto non mi sentivo all’altezza. Ad un certo punto della mia vita, però, scosso dall’interesse e dal desiderio e grazie al supporto esterno, ho deciso di mettere da parte le insicurezze e di intraprendere un viaggio alla scoperta di me stesso e della mia essenza.

Da cosa è dovuto, in particolare, l’interesse verso la pittura?
Ho iniziato la mia “carriera” artistica disegnando mandala servendomi della carta della china per poi passare a nuove sperimentazioni, in quanto questa tecnica è risultata essere, col passare del tempo, per me limitante.
Il processo sensoriale che tutt’ora provo stendendo l’acrilico su grandi tele è un qualcosa di imparagonabile. Ad ogni modo, la penna è rimasta comunque nei miei quadri, come una sorta di leitmotiv, come una ridondanza a ciò che facevo prima.

Da dove nasce la scelta di utilizzare una specifica tavolozza di colori? Che emozioni provi quando dipingi?
Le mie opere possono essere definite anche come un richiamo al mondo esotico e ai suoi colori caldi e sono legate ai sentori che questo mi offre. L’Africa e l’oriente, per esempio, da un punto di vista visivo e sensoriale mi hanno sempre affascinato; sono attratto dalla loro cultura, dalle loro vesti, dalla loro arte…e questo lo si può percepire anche nei miei quadri.
Potrei definire i miei elaborati come una rappresentazione dei miei pensieri e frutto dell’impatto visivo che ho verso il mondo che mi circonda. Questo mi ha portato ad un’evoluzione estetica, che ha avuto come protagonista il passaggio dalla stesura di motivi floreali all’attuale astrattismo geometrico.
Sono molto legato anche alla sensazione che i colori stessi mi propongono, tanto da definire la mia una “pittura di sensazioni”. Vedo nel colore una forma, noto nelle tonalità calde un’armonia. Il colore mi provoca piacere.

Cosa significa per te “fare arte”?
I miei quadri sono un’esplosione di colori, uno scoppio travolgente di sentimenti. Sento una costante necessità di sfogare ciò che provo dentro di me in un preciso momento. La peculiarità delle mie tele è data dal processo di pittura dove, senza bozze o schemi prefissati, seguo il flusso dei miei pensieri, spesso “distratti”, come il titolo di questa mostra.
Dipingere mi dona libertà. Mi piace definire l’arte una “questione di sensibilità.

Orari della mostra:
Sabato e domenica 10:30 / 13:00 – 18:00 / 20:00

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